“Histoires”

La geometria del sacro 1974 – 1977

….l’intenzionalità di Gianni Ottaviani è evidente nelle opere strutturate come predelle d’altare. Il segno e la geometria come strutture e codici, forme di contenuti filtrati attraverso il recupero di tradizioni iniziatiche e non come esercizi di stile. L’esigenza di coprire con il certo il continuo variabile ed avventuroso del flusso di realtà che ci investe.

L’uomo e il suo problema esistenziale,
(….ce désir eperdu de clarté dont l’appel résonne au plus profond de l’Homme)
ne consegue una partecipazione “ mentale “ e “ mnemonica “ alla “ geometria del Sacro ” singolarmente sollecitata dalla monocromia del segno che traccia sul supporto gessoso l’itinerario di un percorso variabile, sia pure nelle invarianti strutturali, nell’area della primitiva “coscienza-conoscenza “della realtà.
… le opere di Gianni Ottaviani in oltre quaranta anni di ricerca spaziano in tematiche
diversissime a testimonianza dell’interesse dell’artista a decifrare il presente e i suoi enigmi……
da “La geometria del Sacro” di Miklos Vargas – Gala International n.78 del luglio 1976 recensione alle mostre personali
“Histoires” del 1975 alla Galleria La Cerva di Milano
e “Zone rouge” del 1976 alla Galleria Soligo di Roma.

…..con il passare degli anni,attraverso diverse sperimentazioni,Gianni Ottaviani
concettualizza la spazialità. Già nei Polittici racconta del complesso stato dei rapporti

Milano 1975

Milano 1975

 dell’uomo con la sua dimensione. Gli spazi rigorosamente geometrizzati diventano il luogo di psiche.I volumi non sono compattati, ma libra no, dando la speranza di una modificazione infinita del reale attraverso la molteplicità degli stati d’animo.
Le tensioni ad annullare l’angustia del reale dai perimetri precostituiti e dai limiti ritenuti invalicabili portano l’artista ad individuare le linee di un confine…….
Il confine tracciato dall’artista vuole essere,in particolare la sfida per una dimensione aperta,un luogo sempre invisibile alla volontà ed ipotetico,da dover continuare a superare agevolmente nei due sensi. E quanto maggiormente ci si spingerà oltre l’orizzonte tanto più profondamente si sarà riusciti a sprofondare nell’animo memore della sua ragione ma vissuta con le tracce memoriali e gli archetipi della visione cari a Matisse, Kandinskij e Mirò.
Uno scavo memoriale, che diventa il paradigma di un periodo considerevole della produzione di Gianni Ottaviani.  

da “ Con Enigma “ presentazione di Claudio Caserta Critico d’Arte
nel. Catalogo Mostra “Archeopatie” Museo Archeologico di Milano 1995-1996

Studio: Via T. Gulli 60 20147 – Milano Cell. 3395051140

info.ottaviani@gmail.com / giannimail.ottaviani@gmail.com / sito www.gianniottaviani.it

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