Percorso artistico

Periodo Piceno
1959-1971

”Atmosfere – appunti della memoria “

“ Gianni Ottaviani, appunti della memoria”

di Giulio Sotris Critico e Storico dell’Arte

“ dopo i primordiali disegni e tempere su carta degli anni 1956-58, Ottaviani inizia a dipingere ad olio su tela nel 1959 e nel Periodo Piceno, che va dal 1959 al 1971, le sue opere sono permeate da una visione figurativa, anche se realizzate in una maniera espressiva particolare e personale.
Nelle varie fasi pittoriche o momenti di questo periodo, che Ottaviani definisce delle

Atmosfere,

si alternano e a volte si sovrappongono realizzazioni di un intenso colorismo con altre dove è prevalente una monocromia giallo-verdastra. Questo alternarsi stilistico come intima esigenza dell’Artista di differenziare i vari tempi, le varie sensazioni e stati d’animo che hanno permeato il suo percorso di vita. Ottaviani è sempre influenzato dagli eventi vissuti e dalle esperienze fatte in luoghi diversi e dal trascorrere del tempo. Grottammare, Parigi, New York e Milano hanno stimolato in vario modo la sua sensibilità artistica, che di conseguenza ha dato vita ad unadiversificata produzione di opere realizzate dall’Artista come veri e propri

Appunti della memoria

1959-1960  “ Atmosfere Luminescenti”    ricerca coloristica

1-1959-atmosfera-l-alba-183

Atmosfera 1959

….inoltre per il passare del tempo e per le varie situazioni in cui mi sono di volta in volta trovato,in questo mio corpo si sono succeduti vari me stesso con emozioni diverse ma tutti hanno lasciato una traccia indelebile. Come avrei potuto dipingere sempre allo stesso modo ? Il mio percorso artistico è strettamente legato ed influenzato dal mio percorso di vita ed è scandito da “ momenti” che a prima vista possono apparire slegati. In effetti sono invece talmente interconnessi che il più delle volte tra un momento e un altro non vi è frattura ma una vera sovrapposizione temporale. Il mio nuovo per originarsi e consolidarsi ha bisogno di nutrirsi del vecchio.

Questo a testimonianza di una continua verifica e coerente ricerca mai conclusa.
Ottaviani ha infatti una necessità interiore di rimettersi ogni volta in discussione evitando sempre di appiattirsi in una ripetitività stilistica purtroppo richiesta come facile riconoscibilità dal mercato. L’Artista ha inoltre sempre “ coscienza “ dell’esigenza di un costante e consapevole sguardo al passato e non a caso egli ama spesso citare questo pensiero di Ranuccio Bianchi Bandinelli:
“Senza la conoscenza del passato l’intelligenza del presente rimane soggettiva,
casuale e superficiale, esposta alla fallacia dei miti e priva di radici”

“Ottaviani è un artista che vive nel suo tempo, che stratifica e documenta le sue varie esperienze lasciandone tracce indelebili nelle sue opere.”
Giulio Sotris

1960-1961 “Atmosfere introspettive“
sintesi grafico coloristica

“ Gianni Ottaviani “ di Mario Rivosecchi,
poeta, critico e ex Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Maggio 1969

“….poco meno di un decennio di meditata elaborazione,in cui lo sperimentare moderne sintesi non ha mai dato motivo ad escogitazioni formalistiche,ma direi piuttosto al tenace proposito di chiarire pittoricamente i risultati di uno spontaneo sentire e interno interrogarsi,che è proprio di Gianni Ottaviani.

Al Kursal 1961

Solitudine 1960

…..In questo periodo si susseguono varie fasi pittoriche in cui si alternano o si sovrappongono opere realizzate monocramente o a pieni colori in base al suo essere e sentire in quei momenti……….”
Mario Rivosecchi

“ Atmosfere magiche, sognanti, inquietanti ”
1960-1966

La Monocromia

Vicolo chiuso 1961

Scalette 1962

Vicolo 1961

“………….Ottaviani visualizza,trasfigura e immerge in un’ atmosfera a tratti magica, sognante o inquietanti ambienti urbani emozioni, sentimenti….……….…”

Illusione 1965

Danza 1964 scult.

Danza 1965

Gandria 1965

Solitudine 1966

Atmosfera – Cavalli 1965

1965-1966 “Atmosfere memoriali ”
il ritorno del colore

Poveri Ulivi 1965

Fiori neri 1965

Venezia 1966

dal Tesino 1966

Marina 1966

“….nulla di romantico ma un palpito che ricostruisce monti,chiese,ulivi,fiori….distese d’acqua,Venezia,marine,volti…..

La Senna 1966

La Tour Eiffel 1966

memorie di scorci di Parigi , dove nel 1966 si è sposato, così da risolverle nella loro e essenzialità,espressa senza dar luogo mai ad allettamenti esornativi …………..

1968-1970 “Atmosfere sociali “
la nuova frontiera

….o eventi politici e drammatici di questo periodo,come i fatti della Cecoslovacchia e l’assassinio dei Kennedy. ,la guerra del Vietnam, le marce di Martin Luther King, la nuova frontiera,il maggio Francese ecc. e l’esperienza nel 1968 di una mostra a New York

Il crollo della Nuova Frontiera 1968

i vivi di Huè 1968

Ricordi New York 1970

Vietnam – Effetti collaterali 1968    –     Polittico cm. 450×140

Grottammare 1968

Questa è la serietà del costruirsi uno stile nell’ Ottaviani , di un artista dunque che basa il suo colore su una lirica meditazione feconda ,come è possibile vedere già in varie opere, per stretti legami con alcune intramontabili conquiste di un recente passato. Cezanne è maestro a temperamenti classici quanto Van Gogh è a nature romantiche, e Ottaviani è visibilmente e modernamente di indole classica.”

Mario Rivosecchi.
Poeta e ex direttore de’Accademia di belle arti di Roma

Studio: Via T. Gulli 60 20147 – Milano Cell. 3395051140

info.ottaviani@gmail.com / giannimail.ottaviani@gmail.com / sito www.gianniottaviani.it

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